Il tracciato originale è una ferita che impatta sull’ambiente e la viabilità del nostro paese.
da Pietro Guzzo.
Da molti mesi seguo con preoccupazione l’avanzare del progetto Strada del Mare perchè è Meolo il comune sul quale questo progetto impatta in modo violento. Ho analizzato il tracciato con gli amici di Energie Meolesi, mettendo a disposizione la mia lunga esperienza di consulente tecnico di grandi opere pubbliche e private e la professionalità di Paolo Maschietto, ingegnere meolese e già funzionario del settore viabilità per la Provincia di Venezia.
Abbiamo studiato la documentazione messa a disposizione e cercato di capire come e dove passerà questa autostrada sul nostro comune con le relative ricadute e criticità.
Senza polemiche e già dal punto di vista tecnico possiamo qualificare questo progetto come vecchio, antistorico e poco intelligente. Non è quello definitivo, si sa. La Regione dice che lo modificherà ma sempre da quel progetto si partirà ed è importante che tutti i cittadini di Meolo sappiano cosa potrebbe comportare per la nostra vita quotidiana, sia durante il cantiere che dopo, a progetto concluso. Non possiamo aspettare che lo modifichino senza ascoltarci.
Sarebbe stato corretto che la Regione avesse ascoltato i dubbi, gli interrogativi e le preoccupazioni della cittadinanza in merito ma purtroppo ha sempre tirato dritto senza sentire ragioni. Sarebbe stato doveroso che anche il nostro Sindaco avesse organizzato dei momenti di confronto ed informazione con la popolazione.
Rimane un dato di fatto ovvero che il problema dell’autostrada del mare tocca tutti, nessuno escluso.
Abbiamo letto molte dichiarazioni. Capito che gli interessi di Jesolo sono più importanti di quelli di Meolo o dei comuni vicini che purtroppo subiranno sulla loro pelle le conseguenze negative di questa autostrada. Sarà veramente una ferita sul territorio che lascerà una cicatrice permanente e dolorosissima.
Sono convinto, siamo convinti, che non possiamo rimanere passivi, come anestetizzati. Dobbiamo intervenire adesso, farci sentire e portare all’attenzione dell’opinione pubblica le nostre ragioni a tutela e salvaguardia della nostra comunità.
Dobbiamo conoscere, informarci, capire cosa accadrà per essere pronti a chiedere decisioni che rispettino la nostra vita ed il nostro paese. Subito. Perché le persone che abitano a Meolo non valgono meno dei turisti diretti a Jesolo o al Cavallino.
Ci vuole sensibilità, buon senso e competenza per trovare soluzioni reali, che rispettino il territorio, l’ambiente e le persone, tutte. Contattateci per partecipare, per sapere e per far sentire la voce di tutti.
È si, osservazioni sacrosanti. Come possiamo fare per impedire questo scempio?
Grazie del commento. Per impedire questo scempio bisogna che i comuni confinanti facciano sentire le loro ragioni per che il progetto definitivo venga incontro anche alle esigenze delle persone che abitano nei piccoli paesi.
A chi sta a cuore il problema non resta che mobilitarsi, partecipare numerosi a tutti gli eventi che verranno organizzati, ad esempio il prossimo si terrà a Caposile il 22/04/24 alle 20,45 e capire quali saranno le azioni/controproposte/istanze che si possono avanzare, in buona sostanza creare una massa critica da opporre a chi dall’alto ci sta imponendo quest’opera devastante per il territorio.
Esiste qualche strumento o iniziativa che i cittadini o le istituzioni possono adottare per riaprire i tavolo di confronto sul progetto?