Le foto che denunciano come stanno ignorando le nostre esigenze.   

Di Paolo Maschietto. Ingegnere, cittadino meolese, ex Responsabile dell Ufficio Progettazione e Direzione Lavori del Settore Viabilità della Provincia di Venezia.

Mi è stato chiesto, in qualità di Ingegnere ex Responsabile dell’Ufficio Progettazione e Direzione Lavori della Provincia di Venezia, un esame tecnico del progetto di realizzazione della Superstrada del Mare, del suo impatto sulla viabilità nel Comune di Meolo e sulle sue criticità.

Avrei desiderato condividere le mie perplessità con l’Amministrazione Comunale, se il Sindaco avesse voluto o vorrà indire un libero tavolo di lavoro tecnico sull’argomento.

Lascio ad altri di esprimersi sull’opportunità, sulla utilità o meno di tale opera, sul suo impatto ambientale, della sua realizzazione in “project financing”*, affidando i lavori alla stessa Ditta esecutrice della Pedemontana Veneta, nonostante la poca chiarezza e spreco di denaro pubblico rilevati dalla Corte dei Conti di Venezia e Roma sulla stessa.

Mi occupai, per la Provincia, del primo progetto della Strada del Mare a pagamento nel lontano 2009. Dopo dibattiti, opposizioni di comitati, delibere dei Comuni, la Regione aggiudicò i lavori. Per varie vicende, anche giudiziarie, che esulano dalla mia analisi, non se ne fece più nulla ed il progetto messo in un cassetto. Tutto finito? Macché! La Regione riesuma dopo 15 anni il progetto ed arriva ad una nuova assegnazione. Da oggi si corre, anzi si vola! Quattro mesi di tempo alla ditta SIS assegnataria per redigere il progetto definitivo, cioè , lo dice la parola stessa “immodificabile” anche in assenza dei dati aggiornati di traffico e dell’ambiente che sono in corso e dei tempi necessari alle concertazioni democratiche. Perché ora tanta fretta?

Il tracciato della Strada del Mare (20 Km. e 4 corsie di marcia separate da spartitraffico) inizia dal casello Meolo-Roncade dell’A4 e arriva alla rotonda Frova di Jesolo, dove ora c’è il Centro Commerciale I Giardini di Jesolo e l’ipermercato Tosano. I primi 5 chilometri impattano sul territorio del comune di Meolo in modo distruttivo, occupando per gran parte l’attuale sedime della TV-Mare, complicando gravemente la viabilità di Meolo

Nelle prossime fotografie aeree, riprese da Google Earth in un lavoro certosino fatto da Pietro Guzzo, sono state tracciati in rosso i percorsi del progetto ed in giallo le opere segnalate, ma non di competenza del concessionario. Vorrei semplicemente commentarle con la maggiore semplicità possibile.

L’accesso da Meolo all’attuale Treviso Mare e alla futura Superstrada. 

Qui vediamo la zona di Via Castelletto (A) che confina con l’attuale casello autostradale. Come si vede nel progetto, l’accesso per noi meolesi sia in direzione verso Treviso che verso la Zona Industriale e Monastier, avverrebbe sulla rotatoria all’uscita autostradale intercettando il traffico proveniente da Treviso, dalla futura Superstrada, dai parcheggi, dal casello Autostrada. Chiunque veda questa mappa potrà domandarsi come si garantirà un traffico fluido in questa prima rotonda, che sarà così intasata da vanificare già dall’inizio quella scorrevolezza, da e verso Jesolo, che si vorrebbe ottenere

Osservate nei punti B, C e D come gli attuali accessi dalla zona industriali e i capannoni andranno inevitabilmente compromessi. E’ segnata una bretella (E) che dovrebbe congiungere la Zona Industriale alla rotatoria, ma non di competenza del concessionario. Chi la farà e quando?

E poi come verrà garantita la viabilità in bicicletta alla zona industriale per chi va a lavorare su due ruote? E’ riportato un tracciato che utilizza il sedime della vecchia via Cà Corner, peraltro condiviso dal Comune di Meolo.(F) Ma chi lo farà , a carico di chi e quando?

Su questa prima zona del tracciato c’è molto da discutere e mi auguro che la nostra amministrazione abbia posto correttamente le necessità perchè Meolo e la sua zona industriale non diventino un labirinto.

L’incrocio con Via Diaz, che va e viene da Losson della Battaglia.

Dal tracciato emerge qui una seconda entrata nella nuova Superstrada accompagnata da un allucinante concatenarsi di rotonde e snodi che a mio avviso non sono necessari. Per orientarvi, abbiamo segnalato nel punto G, l’attuale rotonda. E’ necessario un secondo ingresso in questa Superstrada se c’è un’entrata due chilometri più a nord? E un altro subito dopo sulla triestina? Pensate la quantità di terra rubata al territorio, inutilmente!

Non basterebbe il sottopasso carraio e ciclopedonale lungo la strada Losson-Meolo?

Il Sindaco di Meolo gradirebbe che la Super strada a pagamento iniziasse dalla rotonda Fossetta nel timore di forti ripercussioni nella viabilità locale. E se la proposta fosse ritenuta inammissibile?

Non si avrebbe analogo effetto se si continuasse la complanare dall’area di servizio carburanti fino a via Roma, già prevista collegata alla rotonda Fossetta (H) magari usufruendo dell’attuale viadotto sulla ferrovia Ve-TS?

Non si otterrebbe il risultato di riconnettere la esistente viabilità comunale, senza la pericolosa commistione di traffico locale e quello di transito sulla Superstrada?

Non si eviterebbe di sommergere via Vallio – Centro Storico – via Riviera fortemente abitate e via Roma di sezione inadeguata e tortuosa, da coloro che non vogliono o non possono (trattori, motocicli, biciclette) utilizzare la Superstrada?

La concessionaria potrebbe obiettare che con tale complanare si diminuirebbero gli introiti del pedaggio. Ma trattandosi massimamente di traffico locale, non risulta già esentato dal pedaggio, come promesso agli abitanti di Meolo e dei paesi limitrofi?

La complanare non potrebbe servire anche a moderare l’impatto sulla viabilità secondaria durante i previsti 3 anni di lavori e durante le interruzioni della TV-Mare per l’esecuzione dei rilevati, manufatti e viadotti?

L’incrocio di Via Roma e il collegamento con la Triestina.  

Qui siamo a pochi metri della rotonda della strada Statale Triestina, dove ci sarà un altro accesso alla Superstrada. Come vediamo anche qui sono previste due rotatorie a est e ovest con un sottopasso (I)per collegare i due tronchi di via Roma. Quanto terreno agricolo verrà ulteriormente consumato! Ci sono alternative semplificative per evitare questo ulteriore scempio?

 Oltre queste prime questioni che riguardano la viabilità, c’è da interrogarsi sull’impatto ambientale di tutta questa faccenda e sulla viabilità secondaria. Non sarebbe opportuno che le opere complementari previste e quelle che parrebbero non di competenza del concessionario siano realizzate per prime?

 Sono personalmente preoccupato e scettico. I tempi sono stretti ed è fondamentale che Sindaci e abitanti di tutti i comuni confinanti siamo uniti nell’esigere risposte concrete e praticabili.

5 commenti a “I punti critici rivelati dal tracciato sul territorio meolese: immagini aeree attuali presentate in assemblea pubblica sabato 24 febbraio.”
  1. È un’opera che non risolverà il problema che è (e rimarrà) l’accesso agli arenili veneziani orientali e, in particolar modo, di Jesolo e Cavallino Treporti.
    Costringerà molti automobilisti veneti (per lo più di prossimità: treviso, mestre belluno) a riversarsi sulle strade provinciali e comunali con aumento del traffico (e degli autovelox) per sfuggire alle trappole dell’intasamento.
    Il nuovo problema creato spingerà a chiedere una superstrada in laguna per raggiungere Cavallino…

    A fronte di un problema pare di essere capaci solo di creare i presupposti per altri problemi senza mai affrontare il problema.
    O forse i problemi sono utili solo per generare solo “valore” per i soliti noti.
    E il popolo paga e subisce.
    Fino a quando?

    1. e semplicemente un modo di far soldi per tutte le parti , senza far nomi coloro che sono direttamente o indirettamente coinvolte sanno di avere un ritorno economico , e non sono minimamente interessati dei disagi creati al comune cittadino , praticamente ce la danno a bere in modo sfacciato

  2. L’incontro pubblico di sabato ha sottolineato nuovamente l’inutilità di quest’opera.
    Opera indifendibile, che avrà ricadute catastrofiche dal punto di vista ambientale , cambiando per sempre lo scorrere della vita dei paesi che saranno interessati dal percorso.
    Un plauso alla “non” informazione degli enti pubblici deputati ad informare i cittadini sull”impatto di quest’ opera.
    Un silenzio assordante!!!

  3. un altra cretinata : semplicemente non basta adeguare le pubbliche strade a 2+2 corsie per corso di marcia? meno spesa , le strade restano pubbliche come sono e come dovrebbero essere…, la gente può muoversi più agilmente: cosa non torna ai geni-della-lampada delle opere straordinarie??? è troppo economico? se la pedemontana è una palese truffa (costo kilometrico astronomico… vado con lo shuttle per meno…) questa ultima potrebbe essere la pietra tombale su lega & company… perchè alla fine anche i veneti nel loro piccolo si incazzano…

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